MI RICORDO......
Era un caldo pomeriggio di tante estati fa quando
la Freccia del Sud ci regalò una delle imprese più azzurre di sempre, uno di
quei momenti che hanno segnato la mia vita di telesportivo e consacrato un
campione ed un atleta da raccontare. Mennea non era un uomo qualunque, era un
gigante travestito da uomo qualunque. Le emozioni che mi ha trasmesso in quei
venti secondi nel rincorrere il sogno di Olimpia, sono gocce di vita delle quali
sono debitore. Lui che non era muscoloso, non era guascone, non era tatuato,
non aveva la cresta ed era solo un italiano medio che correva forte, fa parte
di un passato che dovrebbe essere più presente. Chi di voi ha avuto la fortuna
di vivere la sua epoca, sa che Mennea è, e rimarrà per sempre, patrimonio di un
mondo dello sport, ormai, estinto. Raccontarne le gesta ai più giovani che non
hanno avuto la fortuna di tifare per lui è un obbligo morale e una necessità. Se
nel nuovo millennio basta chiamarsi Balotelli per essere considerato un campione e per dare
l’esempio agli uomini di domani, c’è di che essere preoccupati e, per questo, sono
contento di essere nato quando i campioni erano veri, quando erano fuoriclasse
nello sport e nella vita e quando l’Italia si fermava perché correva Pietro
Mennea.
Buona Pasqua.
0 commenti:
Posta un commento